Sono entrate in vigore oggi le numerose modifiche al Codice della strada introdotte nelle scorse settimane da governo e parlamento con la conversione in legge del cosiddetto decreto Infrastrutture. Molti osservatori sostengono che la montagna ha partorito il classico topolino. Rispetto alle (alte) aspettative degli esperti è vero, ma il lavoro delle Camere in sede di conversione di un decreto-legge non poteva, evidentemente, consistere in una riforma complessiva del Codice della strada, non era né la sede né il momento per varare una revisione della norma cardine che regola la circolazione. E lo strumento utilizzabile in questa fase, l’emendamento, non era certamente adatto a un intervento organico e in profondità. In ogni caso, la Camera (tutte le modifiche sono state introdotte a Palazzo Montecitorio) ha lavorato con esiti tutt’altro che disprezzabili. Anzi, con la sola eccezione di alcune pessime novità sui monopattini, in questa legge sono decisamente molte le cose positive. Partiamo da queste.
Targhe prova sulle auto usate: governo promosso. Due importanti novità furono introdotte fin dall’inizio dal governo e sono state confermate dal parlamento: si tratta della possibilità, per concessionarie e autosaloni, di utilizzare la targa prova sulle auto già immatricolate e dell’allungamento dei termini di immatricolazione delle auto acquistate con gli incentivi. Con la prima disposizione si è finalmente sanato un conflitto di interpretazioni sull’utilizzo della targa prova che dal 2018 ha fortemente penalizzato l’attività di concessionarie e autosaloni indipendenti: da una parte il ministero dei trasporti, da sempre favorevole all’utilizzo della targa prova sulle macchine già targate, dall’altra il dicastero dell’Interno, contrario. Un conflitto amplificato da alcune sentenze della suprema Corte di cassazione, allineate all’interpretazione restrittiva del Viminale. Adesso la norma, finalmente conforme all’interpretazione estensiva del ministero dei Trasporti, è chiara e non più interpretabile.
Più tempo per targare le auto con incentivo: governo promosso. Con il secondo intervento il governo ha dato la possibilità a molti automobilisti di non perdere gli incentivi a causa del sensibile allungamento dei tempi di consegna delle auto nuove provocato dalla crisi dei microchip. In pratica, è stato spazzato via il vincolo dell’immatricolazione entro sei mesi dall’acquisto della macchina con termine ultimo per la targatura fissato al 31 dicembre 2021. Adesso il vincolo dei sei mesi è saltato, il limite del 31 dicembre è rimasto solo per le auto acquistate fino al 30 giugno 2021, mentre per quelle acquistate a partire dall’1 luglio il termine per l’immatricolazione è stato spostato al 30 giugno 2022. Ottimo.
Più facile guidare per i neopatentati: parlamento promosso. Il parlamento ha finalmente sanato una norma che per dieci anni ha impedito a un’infinità di ragazzi di guidare per un anno dopo aver preso la patente se in famiglia o nella cerchia degli amici non vi erano vetture al di sotto dei limiti di potenza (70 kW) e potenza specifica riferita alla tara (55 kW/t). Adesso, finalmente, questa limitazione non vale se il conducente si trova nella stessa situazione del foglio rosa, ossia se sul posto del passeggero siede una persona fino a 65 anni di età in possesso di patente da almeno dieci anni. Certo, avremmo preferito l’eliminazione tout-court di questa limitazione, ma con la nuova formulazione si permette la guida ai tanti che, pur essendo in possesso di patente, non potevano farlo.
Trasparenza sulle multe: parlamento promosso. Apprezzabile anche la norma sulla trasparenza sulle multe. Finora i comuni e le province dovevano semplicemente comunicare al ministero dell’interno le somme incassate nell’anno precedente dalle violazioni di norme del codice della strada e un dettaglio sull’impiego di queste risorse. Da oggi sono obbligati a pubblicare queste informazioni sul proprio sito istituzionale e il ministero dell’interno, a sua volta, è obbligato a pubblicare i dati di tutti gli enti locali sul proprio sito. Finalmente un passo in avanti sul fronte della trasparenza. Ammesso, ovviamente, che i comuni italiani decidano di rispettare una legge dello Stato. Non è scontato.
Disabili anche sulle strisce blu: parlamento promosso. Completamente condivisibile anche la norma che, a partire dal 2022, consentirà ai disabili di parcheggiare gratuitamente sulle strisce blu nel caso in cui gli stalli riservati siano occupati, così come il raddoppio della sanzione (da 84 a 168 euro) per chi sosta impropriamente sugli stalli riservati ai disabili (e i punti persi salgono da due a sei).
Foglio rosa per 12 mesi e tre prove di guida: parlamento promosso. Finalmente diventa permanente il raddoppio da sei a 12 mesi della durata del foglio rosa, introdotto con provvedimenti tampone durante l’emergenza Covid e di volta in volta reiterato. Ottima anche la decisione del parlamento di estendere a tre i tentativi utili per superare l’esame di guida.
Esibizione di patente e documenti dell’auto: parlamento promosso. Positiva anche la norma che ha soppresso l’obbligo di recarsi in un comando di polizia per esibire i documenti nel caso in cui, durante il controllo, ne fossimo temporaneamente sprovvisti. Ma solo se l’esistenza e la validità dei documenti della vettura e personali può essere verificata online da remoto.
Ricorsi al prefetto via Pec: parlamento promosso. Il ricorso aministrativo al prefetto, che, lo ricordiamo, va presentato entro 60 giorni dalla notifica del verbale, può essere inviato anche con la Posta elettronica certificata.
Tablet alla guida: parlamento rimandato. Opportuna la decisione del parlamento di specificare gli strumenti il cui utilizzo è vietato alla guida, inizialmente limitata agli “apparecchi radiotelefonici”. Adesso la legge parla di “smartphone, computer portatili, notebook, tablet e dispositivi analoghi che comportino anche solo temporaneamente l’allontanamento delle mani dal volante”. Su questo fronte, tuttavia, il parlamento ha perso l’occasione per inasprire le sanzioni e prevedere la sospensione della patente già alla prima violazione.
Stalli rosa a maglie troppo larghe: parlamento rimandato. E veniamo alle norme deludenti e negative. Partiamo dai cosiddetti stalli rosa, cioè gli spazi riservati alle donne in stato di gravidanza e ai genitori con figli fino a due anni muniti di uno speciale contrassegno, il “permesso rosa”. Intento nobilissimo, realizzazione approssimativa. La generica riserva ai genitori con figli fino a due anni, infatti, consentirà la sosta anche in assenza dei bambini, sarà sufficiente il fatto di esserne genitori. In ogni caso la novità non sarà applicabile fino a quando non sarà istituita una specifica segnaletica e una norma che disciplinerà il rilascio di questi permessi.
Monopattini sulle strade extraurbane: parlamento bocciato. Da bocciare, invece, molte novità sui monopattini. Il parlamento, su questo fronte, è intervenuto in maniera decisamente contradittoria. Mentre l’opinione pubblica chiedeva, e si attendeva, una “stretta” sulle norme che disciplinano l’utilizzo di questi mezzi, Camera e Senato hanno invece allentato molte regole. Non solo non hanno introdotto l’obbligo di targhino, l’obbligo di assicurazione, l’obbligo di casco per tutti (devono indossarlo solo i minorenni), l’obbligo di patente AM, ma hanno addirittura allargato le maglie: molte sanzioni sono state dimezzate e, addirittura, tra le strade sulle quali questi mezzi possono circolare vi sono, adesso, anche le extraurbane secondarie (prima potevano farlo solo sull’eventuale pista ciclabile, adesso possono farlo anche sulla carreggiata). E’ simbolica la misura dell’abbassamento da 25 a 20 km/h della velocità massima, rarissimamente controllata, mentre è positivo l’obbligo di dotare questi mezzi di indicatori di direzione e di stop per entrambi i freni a partire dal 2022. Apprezzabile anche l’esplicito divieto di sosta sui marciapiedi (tranne dove espressamente previsto) e l’introduzione, per gli utenti dei mezzi in sharing, dell’obbligo di invio di una foto del mezzo al termine dell’utilizzo.
Da un articolo online del sito web Quattroruote.it del 10 Novembre 2021