Nel 2023 è sempre più chiaro che i carburanti alternativi sono il futuro dell’automotive.

Auto elettriche e motori ibridi sono la risposta più innovativa al problema delle emissioni inquinanti prodotte dai veicoli a benzina e diesel.

Ma non tutti i motori green sono uguali.

Se vuoi acquistare o noleggiare un’auto elettrica o ibrida, è importante conoscere pro e contro dei nuovi sistemi di alimentazione eco-friendly.

Le auto ibride ed elettriche sono divise in 3 macro-categorie:

  • BEV (Battery Electric Vehicle)
  • MHEV (Mild Hybrid Electric Vehicle)
  • PHEV (Plug-in Hybrid Electric Vehicle)

Premessa: qui non menzioniamo i PCEV (le auto a idrogeno) e gli eFuel (la “benzina sintetica”) perché, per ora, non hanno un mercato e un’infrastruttura abbastanza estesa per il grande pubblico.

Ma quali differenze ci sono tra ibrido e Full-Electric?
Quali sono i vantaggi e gli svantaggi dell’elettrico e dell’ibrido?
E quale alimentazione alternativa è più adatta alle tue esigenze?

In questa guida completa 2023 alle auto ibride ed elettriche valuteremo ogni categoria di motore green secondo 4 parametri fondamentali:

  1. tipologia di emissioni prodotte;
  2. tempi, costi e praticità del rifornimento;
  3. performance del veicolo;
  4. autonomia massima del tipo di alimentazione.

Abbiamo rilasciato anche una guida ai carburanti tradizionali. Se te la sei persa, la trovi qui.

Partiamo.

 

Pro e contro di BEV: quanto conviene l’auto elettrica?

I BEV (Battery Electric Vehicle) sono auto ad alimentazione esclusivamente elettrica.

Per garantire il massimo rispetto dell’ambiente, sono dotate di un pacco batterie che utilizza l’elettricità come unico propulsore del veicolo.

Questo garantisce zero emissioni di CO2 nell’aria durante la guida.

Ma attenzione: l’inquinamento non deriva solo dai gas di scarico rilasciati “localmente”.

Per assicurarsi che la propria auto non contribuisca in alcun modo all’aumento del tasso di anidride carbonica nell’aria, bisognerebbe verificare la provenienza e il tipo di produzione della corrente elettrica necessaria ad alimentare le batterie.

E non sempre l’elettricità che usiamo per le auto proviene da fonti rinnovabili.

La maggior parte viene prodotta nelle tradizionali centrali a carbone o acquistata dalla vicina Francia (che la produce all’interno delle sue centrali nucleari).

In ogni caso, i BEV sono a emissioni locali zero, e questo permette a un possessore di un’auto elettrica di girare senza problemi nelle ZTL e durante i blocchi alla circolazione.

Inoltre, in molti comuni italiani è possibile parcheggiare gratuitamente sulle strisce blu.

E dal punto di vista delle performance?

Le auto elettriche hanno generalmente ottime prestazioni, potendo vantare un’accelerazione grintosa e il raggiungimento della velocità massima in tempi brevissimi.

In più, il motore è particolarmente silenzioso.

Il rumore più forte che sentirete sarà solo un tenue sibilo, il che rende la guida particolarmente confortevole, eliminando problemi di inquinamento acustico.

Restando in tema, bisogna considerare che un’auto elettrica richiede uno stile di guida leggermente diverso dai tradizionali veicoli ad alimentazione endotermica.

Al contrario dei motori tradizionali, i BEV ricaricano la batteria durante la guida, convertendo in elettricità l’energia cinetica scaturita dalle frenate o dai tratti in discesa.

È per questo che, al contrario dei motori a benzina o diesel, con un’auto elettrica non è necessario mantenere la stessa andatura, anzi è consigliabile sfruttare i dislivelli e soprattutto le discese per effettuare costantemente una “ricarica dinamica”.

Questo abbassa i consumi in città, dove si susseguono accelerazioni e frenate, ma non incide sui consumi registrati sulle autostrade, dove l’andatura è pressoché costante.

Ma, a parte i consumi, guidare un’auto elettrica conviene?

A fronte di un costo di acquisto (o di un canone di noleggio) di un BEV più alto rispetto a un veicolo a benzina o diesel, si possono sfruttare una vasta gamma di eco-incentivi statali e regionali per limitare la differenza di prezzo.

E poi il pieno di elettricità costa molto meno di un rifornimento di benzina.

Il costo dell’elettricità è di 58 cent/kWh presso le colonnine di ricarica pubbliche, ma ognuno può ricaricare autonomamente le batterie del proprio veicolo in garage, usando le comuni prese elettriche di casa.

In più, adattando l’infrastruttura domestica, si può ricorrere a un wallbox per la ricarica del veicolo.

Il wallbox è spesso offerto in promozione con l’acquisto dell’auto e il costo si aggira sui 1.500 – 3.000 euro. Ma questo è un costo che si può portare in detrazione fiscale, insieme al prezzo dell’installazione.

Non solo, un altro vantaggio economico delle auto ad alimentazione elettrica è l’esenzione dal pagamento del bollo per 5 anni (o per sempre, in regioni come Piemonte e Lombardia).

Un’altra voce di risparmio è la manutenzione.

Seguendo il principio “meno componenti = meno manutenzione”, i BEV permettono una relativa tranquillità: sono sprovvisti di candele, frizione, motorino di avviamento, radiatore e terminale di scarico.

Al contrario, la manutenzione della batteria diventa importantissima. Ecco perché è sempre buona norma controllare la garanzia del pacco batterie. 

Ma ora passiamo all’autonomia delle auto elettriche.

Bisogna comprendere la differenza tra “autonomia massima” e “autonomia reale”.

Su carta, le moderne auto elettriche hanno un’autonomia massima di oltre 300 chilometri.

Ma questo solo in condizioni perfette.

Come detto prima, se si tratta di percorrere pochi tratti in salita, sfruttando le discese e le frenate, si può arrivare a percorrere anche più di 300 chilometri con un pieno.

Ma, su strade normali, l’autonomia reale di un BEV è di 150 – 200 chilometri.

Poco male, se si tiene conto che, per un uso prettamente cittadino, basta e avanza un’autonomia di 100 chilometri (anche in agglomerati urbani estesi come Roma o Milano).

Il più grande svantaggio delle auto elettriche è il rifornimento.

Al momento, con una presa domestica, una ricarica completa può durare anche 12 ore.

Questo significa doversi abituare la sera a mettere l’auto in carica nel proprio garage.

I tempi di una ricarica domestica possono essere diminuiti installando una wallbox ma, come detto prima, questo richiede spese di installazione e di adeguamento dell’infrastruttura.

La ricarica presso una colonnina pubblica sembra essere la soluzione più pratica, dal momento che può garantire un pieno in due ore.

Il problema è che in città le colonnine funzionanti scarseggiano ancora e quelle in uso sono a volte rese inaccessibili dai guidatori di auto tradizionali che scambiano il luogo di sosta riservata alla ricarica per un normale parcheggio.

Anche al di fuori delle città, le postazioni di ricarica non sono nemmeno lontanamente all’altezza dell’infrastruttura di rifornimento capillare offerta da benzina e gasolio.

Questo rende il rifornimento di un BEV ancora ostico, ma non impossibile a patto di pianificare spostamenti e relative ricariche.

Ora vediamo in breve pro e contro delle auto elettriche.

 

Pro

  • Possibilità di sfruttare gli eco-incentivi e il bollo gratuito per 5 anni
  • Parcheggio gratuito sulle strisce blu e libera circolazione durante i blocchi e nelle ZTL
  • Prestazioni ottime, guida confortevole e motore silenzioso
  • Bassi consumi in città, basso costo dei rifornimenti e ricarica dinamica “su strada”
  • Emissioni zero di CO2
  • Meno componenti che richiedono manutenzione
  • Rifornimento disponibile anche a casa

 

Contro

  • Prezzo di acquisto e di noleggio più alto rispetto alle auto endotermiche
  • Necessaria manutenzione del pacco batterie
  • Autonomia reale di circa 200 chilometri
  • Consumi più alti sulle autostrade
  • Tempi di ricarica lunghi (da 2 a 12 ore)
  • Infrastrutture pubbliche di ricarica ancora carenti
  • Necessità di adattare il proprio stile di guida all’elettrico

 

 

 

 

 

 

Pro e contro di MHEV, le ibride endotermiche con batterie elettriche ausiliarie

Passiamo ai MHEV (Mild Hybrid Electric Vehicle), anche detti ibridi leggeri.

A differenza dei BEV, i MHEV sono auto con motori endotermici che si appoggiano alle batterie elettriche ausiliarie solo quando percorrono tratti che richiedono maggiore potenza, come le salite e le ripartenze.

In sostanza, gli ibridi leggeri sfruttano la grinta dell’elettrico per migliorare le prestazioni della benzina o del diesel, ma non permettono di ricaricare esternamente le batterie.

Esse, infatti, si alimentano solo con l’energia cinetica generata da discese e frenate e non hanno un bocchettone dedicato alla ricarica esterna come i BEV.

Questo tipo di alimentazione rende i MHEV gli ibridi più inquinanti sul mercato.

Da una parte, questo è un problema in meno, dal momento che non c’è bisogno di attendere le lunghe tempistiche legate alla ricarica di un pacco batterie dedicato.

D’altra parte però, il rifornimento sarà ancora legato ai più costosi e inquinanti (seppur maggiormente diffusi) combustibili fossili.

La fortuna è che il prezzo del rifornimento è comunque minore rispetto alle auto con motore esclusivamente endotermico: si possono risparmiare fino a 0,3 litri per 100 chilometri.

Inoltre questo allunga l’autonomia del veicolo, permettendo a chi guida un MHEV una maggiore adattabilità alle strade da percorrere.

E la manutenzione?

Un MHEV ha sia il motore endotermico che il pacco batterie ausiliario e questo vuol dire che ci sono più componenti che necessitano di manutenzione.

Nello specifico, mentre il motore a benzina non ha particolari necessità, la variante diesel, invece, deve essere costantemente monitorata per evitare guasti e malfunzionamenti che peggiorerebbero le prestazioni dell’auto, sia in termini di consumi che di performance.

Il lato positivo è che i MHEV (proprio come i BEV) al momento possono transitare liberamente nelle ZTL e durante i blocchi alla circolazione.

Ma questo vantaggio è destinato a scomparire: già nel 2019 il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha previsto in futuro l’eliminazione delle auto ibride dalla lista dei veicoli che possono ignorare i divieti di circolazione.

Tuttavia, così come le auto esclusivamente elettriche, gli ibridi leggeri offrono eco-incentivi e bollo gratuito ai loro proprietari.

Questo diminuisce sia il prezzo di acquisto sia di noleggio di un MHEV.

Ora riassumiamo vantaggi e svantaggi degli ibridi MHEV nel 2023.

 

Pro

  • Possibilità di sfruttare gli eco-incentivi e bollo gratuito per 5 anni
  • Libera circolazione durante i blocchi e nelle ZTL
  • Nessuna necessità di adattare il proprio stile di guida all’elettrico
  • Ottime prestazioni e maggiore adattabilità grazie al boost elettrico
  • Consumi ridotti e autonomia aumentata con le batterie ausiliarie
  • Rifornimento più semplice, veloce e accessibile rispetto ai BEV

 

Contro

  • Prezzo di acquisto e di noleggio più alto rispetto alle auto endotermiche
  • Impossibilità di fare affidamento esclusivamente sull’elettrico
  • Emissioni inquinanti di CO2 nell’aria
  • Rifornimento più costoso legato a benzina e gasolio
  • Maggiore necessità di manutenzione rispetto a un BEV
  • Futura riduzione della libertà di circolazione nelle ZTL

 

 

 

 

 

 

 

Pro e contro di PHEV, le ibride perfette 50% endotermiche e 50% elettriche

Ora passiamo ai PHEV (Plug-in Hybrid Electric Vehicle), ibridi al 50% elettrici.

Queste auto sono il perfetto connubio tra alimentazione elettrica ed endotermica. Al contrario dei MHEV, infatti, questi ibridi possono rifornire esternamente entrambi i motori.

Entrambi, infatti, hanno un bocchettone dedicato alla ricarica esterna.

Questo vuol dire che, all’occorrenza, possono fare totale affidamento sull’elettrico il quale può rigenerarsi anche durante la guida grazie a frenate e discese.

Rispetto ai BEV però, i MHEV hanno un’autonomia elettrica sostanzialmente minore, dal momento che il pacco batterie è più piccolo per permettere la coesistenza in termini di spazio di due motori indipendenti nella stessa vettura.

Ma cosa succede quando la ricarica elettrica si esaurisce?

Nessun problema, il PHEV può continuare la marcia semplicemente passando all’alimentazione endotermica e attingendo al serbatoio di benzina / gasolio per aumentare considerevolmente la propria autonomia totale.

E questo permette numerosi vantaggi.

Oltre all’autonomia maggiore, un PHEV ha costi di rifornimento ridotti.

Specialmente in città (dove il percorso medio si attesta su una lunghezza di circa 46 chilometri), si può fare totale affidamento sull’elettrico, abbattendo i costi del pieno di combustibile fossile.

Il che permette di ridurre quasi a zero le emissioni di CO2 per quanto riguarda i brevi spostamenti.

La migliore soluzione sarebbe fare il pieno di benzina saltuariamente e ricaricare spesso la batteria elettrica sfruttando l’infrastruttura domestica quando si ha tempo o usando le colonnine pubbliche se si ha fretta.

Le prestazioni sono un’altra nota positiva.

Grazie al suo doppio motore, il PHEV è adatto a qualsiasi viaggio in qualsiasi condizione, unendo l’affidabilità e la diffusione dell’endotermico alla potenza dell’elettrico.

Inoltre, i PHEV sono ancora in grado di evitare i blocchi alla circolazione e di accedere liberamente alle ZTL (anche se, alla stessa stregua dei MHEV, potrebbero vedere questi privilegi annullati nei prossimi anni).

Inoltre, al momento questa categoria usufruisce ancora degli incentivi riservati ai veicoli elettrici diretti e indiretti che garantisce l’accesso agli sgravi fiscali dovuti alle minori emissioni di CO2.

Per quanto riguarda la manutenzione, vale lo stesso discorso dei MHEV.

Il doppio motore necessita di una doppia manutenzione, soprattutto nel caso in cui, nel caso della parte endotermica, si stia parlando di un sistema diesel.

Ora procediamo a individuare pro e contro di un PHEV.

 

Pro

  • Possibilità di sfruttare gli eco-incentivi e bollo gratuito per 5 anni
  • Libera circolazione durante i blocchi e nelle ZTL
  • Possibilità di affidarsi totalmente sia all’elettrico che all’endotermico
  • Prestazioni eccellenti con entrambi i motori e performance adatte a tutte le strade
  • Consumi ridotti e autonomia aumentata con il doppio motore
  • Possibilità di rifornirsi ovunque, sia a casa, sia presso le colonnine, sia presso le stazioni di servizio tradizionali
  • Basse emissioni di CO2

 

Contro

  • Prezzo di acquisto e di noleggio più alto rispetto alle auto endotermiche
  • Maggiore necessità di manutenzione rispetto a un BEV e un MHEV
  • Progressiva diminuzione della libertà di circolazione nelle ZTL
  • Possibilità di sfruttare l’autonomia elettrica solo in contesti urbani
  • Tempi di ricarica elettrica lunghi e infrastrutture pubbliche carenti

 

 

 

 

 

 

 

 

Comparazione motori green: quale alternativa è più adatta alle tue esigenze?

Bene, ora che abbiamo trovato i pro e i contro delle auto ibride ed elettriche più diffuse sul mercato, scopriamo quale tipo di alimentazione alternativa è più adatta a te.

Usiamo questa infografica comparativa per rendere tutto più chiaro.

 

 

I BEV convengono a chi:

  • Vive in città o in zone adatte alla “ricarica su strada”
  • Ha un’infrastruttura di ricarica domestica o si trova vicino a colonnine pubbliche
  • Può pianificare con calma gli spostamenti
  • Deve percorrere spesso le ZTL
  • Vuole ridurre a zero le emissioni di CO2 e l’inquinamento acustico
  • Non percorre lunghi tratti in autostrada
  • Vuole limitare le spese per il rifornimento
  • Non vuole preoccuparsi troppo della manutenzione

 

I MHEV convengono a chi:

  • Non si trova vicino a colonnine pubbliche e non può ricaricare l’auto a casa
  • Preferisce l’affidabilità e l’alta diffusione dell’endotermico
  • Vuole mantenere inalterato il proprio stile di guida
  • Deve percorrere abitualmente lunghi tratti, anche in autostrada
  • Vuole migliorare le prestazioni dell’endotermico
  • Vuole rifornire velocemente il proprio veicolo

 

I PHEV convengono a chi:

  • Vive in città e vuole usare principalmente l’elettrico
  • Deve percorrere spesso le ZTL
  • Non vuole preoccuparsi dell’autonomia del veicolo
  • Vuole ridurre a zero le emissioni di CO2 e l’inquinamento acustico
  • Vuole limitare le spese per il rifornimento
  • Vuole un veicolo “jolly” capace di adattarsi a ogni situazione

 

Conclusioni e link utili

Prima di concludere, ricorda che queste sono informazioni meramente indicative.

È vero che, prima o poi, dovremo tutti guidare un’auto a emissioni zero. 

Ma ciò non toglie che ogni guidatore ha le sue personali necessità e che non a tutti conviene passare subito alle nuove alimentazioni alternative.

Ecco perché il noleggio a lungo termine è un’ottima soluzione per chi vuole provare i vantaggi di un’auto elettrica o ibrida senza rischiare un acquisto affrettato.

Ad esempio, puoi sfruttare la formula Green di Pafin Rent per iniziare ad abituarti alle sensazioni dell’elettrico e vedere se fa al caso tuo.

Scegliendo questa formula di noleggio, puoi usufruire dei vantaggi offerti dalla collaborazione con Enel X che includono pacchetti di ricarica personalizzabili e l’accesso all’infrastruttura pubblica di ricarica elettrica. 

Ma se vuoi fare la scelta giusta, conviene sempre parlare con un esperto di noleggio.

In questo modo puoi scoprire la soluzione di noleggio migliore comprensiva di:

  • una formula di noleggio personalizzata
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